Testa agricola e braccia rubate all'ingegneria...
La testa agricola in ambito di autosostentamento é sopraffina in quanto si pone domande sui quali fini perseguire e sui mezzi piu' semplici possibili per ottenere un risultato, piuttosto che su quali mezzi utilizzare (meglio se high-tech, costosi e sovradimensionati) per realizzare fini superflui e definiti da altri.
L'agricolo é uno stato mentale (un frame of mind, per dirla all'inglese) che viaggia ad una velocità superiore. Le soluzioni devono essere trovate immediatamente, l'"accrocchio" temporaneo puo' essere promosso a definitivo se regge la prova del tempo, non c'é spazio per le elucubrazioni teoriche ma si ragiona con le mani. Il design é organico e si viene a definire passo dopo passo, senza temere scontri con la realtà ed aggiornamenti successivi.
L'intelligenza é pratica e si affina a contatto con la realtà. Si sviluppa un colpo d'occhio su cio' che puo' funzionare e cio' che invece é ridicolo. Non ci sono grossi calcoli, ma ragionamenti qualitativi (infinitamente superiori perché vanno al nocciolo della questione).
La massa in gioco é elevata, si ragiona sulle centinaia di piante, migliaia di metri quadri, cassoni, carri, carriole. La materia é grezza e viva: cippato fresco che odora di foresta profonda, merda secca da reidratare, fieno sempre diverso..a volte secco, a volte con rovi, a volte erba tagliente piatta e pesante...
Tutto va declinato, contestualizzato, osservato per cogliere l'occasione che il giorno ti offre per sperimentare qualcosa di nuovo.
Il punto di partenza coi materiali é quello che hai in magazzino. Le risorse sono limitate, ma gli obiettivi perseguiti sono autodefiniti in base ad esse invece che seguire una logica di crescita infinita. Il tuo tempo é una risorsa tra le altre e spesso ti ritrovi a chiederti se il lavoro specifico che stai facendo valga il tempo che vi stai dedicando.. La risposta non puo' che apparire provando. Siamo schiavi di una mentalità economicista in cui il valore del nostro tempo si misura confrontandolo con i guadagni tipici dell'economia di mercato e dove la maggior parte delle attività di un agricoltore di autosostentamento sarebbero senza senso. Tutto cio' che faccio é sotto il salario minimo di mercato semplicemente perché non mi avvalgo degli schiavi-vapore del capitale fossile e dei sussidi perversi dell'economia di stato. Pero' tutto cio' che faccio é utile ai miei obiettivi e mi dà un senso intrinseco di senso e soddisfazione. Anche solo racimolare rametti secchi per avviare la stufa..é in realtà un momento di ricerca accademica di come ottimizzare un processo utilizzando state-of-the art technologies! Strappar via le erbe spontanee é il lavoro piu' umile ma anche il piu' istruttivo. Ogni giorno imparo qualcosa dalla gramigna, le si che ne sa piu' del diavolo! Vedo dove va, quanto si allunga, come si aggrappa alla terra, chi riesce a scalzarla e come... Dopo averla vista in un anno convertire in suolo soffice delle cortecce di grossa pezzatura, capisco come sia lei l'esperta di rigenerazione di suoli ed io un turista occasionale... Lei é li con tutti i diritti e non fa che migliorare il suolo (fa i cazzi sua, insomma) , ed io che la strappo posso avvalermi di diritti equivalenti?
In un mondo fossil-free, dove puoi contare solo sulle tue forze, il tuo cervello e il tuo tempo, gli errori di valutazione si pagano cari (ho messo una settimana a costruire un recinto che volevo fare in un giorno) e presto si migliora nel:
Insomma é una vita grama, ma piena di soddisfazioni ed oggi voglio darvi uno spaccato di come si possa svolgere il design di un elemento. Analizzero' il caso studio della doccia esterna che ho realizzato con l'idea di lavarmi usando acqua piovana riscaldata sulla stufa.
In realtà potrei lavarmi in una bacinella, ma la doccia é piu' pratica e "fa fico".
Le motivazioni succitate giustificano un'allocazione finanziaria pari a zero ed un investimento di tempo sul paio d'ore.
Guardando cos'ho in giro trovo una tanica recuperata da 30L con tappo a vite che sembra fare al caso mio. Puzza ancora di detersivo e l'etichetta dice corrosivo (conteneva sapone per auto), ma dopo qualche lavaggio i livelli di tossicità diventano accettabili. Inizio a frugare nei connettori idraulici per capire come connetterla ad un tubo d'uscita con rubinetto e successiva testa ad innaffiatoio. Mmm... complicato.
Ci gioco un po' poi capisco che in realtà basta praticare dei fori nel tappo, poi ribaltare la tanica quando la uso...e via. Nessun bisogno di rubinetti né di teste di doccia!
La testo una prima volta mettendola su dei cavalletti, ma noto un problema tecnico. Il flusso a un certo punto si arresta quasi e va a singhiozzo perché da sopra non riesce a entrare aria.
Che fare??? Metto una cannuccia lunga incastrata in uno dei fori del tappo che assicuri l'ingresso dell'aria? (E dove la trovo...??) Ah no, installo un bocchettone d'uscita con rubinetto? (Bella complicazione!!).
Ma no! Basta fare un buchino con una punta e poi usare un chiodo appositamente affilato a cono per tapparlo quando sono in fase di riempimento. Et voilà, tutto funziona. La doccia ha un flusso consistente e stabile ed impiega 2 minuti e mezzo a svuotarsi.
Ora basta fabbricare una mensola su cui issare il contenitore. Una volta posatolo sulla mensola lo si ribalta e via...
Costruisco la mensola su una parete del pollaio perché:
Sarebbe stato ancora meglio se:
A parte 2 tasselli da muro, tutti i componenti dell'istallazione sono recuperati. Le viti spanate ed i chiodi storti hanno causato qualche smadonnamento di troppo, ma anche i santi sono una risorsa copiosa a cui la testa agricola puo' attingere ...